Braciole o involtini alla messinese?
Dapoi togli de petrosimolo, maiorana et de bon lardo et batti queste cose inseme con un poche de bone spetie, et distendile bene queste cose in la dicta fetta. Dapoi involtela inseme et polla nel speto accocere…
Martino Da Como, De Arte Coquinaria
Braciolette, braciole o involtini alla messinese: se, nel resto d’Italia, per braciola s’intende una spessa e gustosa fetta di carne di manzo o vitello, in Sicilia e, in particolare, nel messinese, indica un involtino di carne, lacerto o noce, arrotolate intorno a un saporito ripieno di mollica, provola, parmigiano e prezzemolo, passate nel pangrattato, infilzate negli spiedini e cotte alla brace.
Tipici della cucina siciliana, gli involtini alla messinese sono una ricetta talmente conosciuta, apprezzata e preparata in tutta la Sicilia e non solo, da essere persino celebrata nel Calendario del Cibo Italiano con una giornata dedicata: il 10 marzo.
Involtini alla messinese: un aneddoto storico
Un riferimento agli involtini alla messinese risale al 1400 e si trova nel De Arte Coquinaria di Martino da Como, il più celebre cuoco europeo del XV sec., che ne spiega la preparazione e consiglia di cuocerli su uno spiedo: in prima togli de la carne magra de la cossa et tagliala in fette longhe et sottili et battile bene sopra un tagliero o tavola con la costa del coltello, et togli sale et finocchio pesto et ponilo sopra la ditta fetta di carne. Dapoi togli de petrosimolo, maiorana et de bon lardo et batti queste cose inseme con un poche de bone spetie, et distendile bene queste cose in la dicta fetta. Dapoi involtela inseme et polla nel speto accocere…
Pare siano stati gli Spagnoli, però, a far scoprire, nel XVI secolo, ai messinesi la ricetta di questi involtini, che già amavano accompagnare con ottimi vini rossi. Erano le “braciole della Regina”: Giovanna di Spagna, detta “la folle”, ne era particolarmente ghiotta e aveva assunto ben dieci cuochi addetti solo alla preparazione di questa pietanza. Quando, però, si sparse la voce che uno di essi era l’amante della regina, la situazione degenerò e il cuoco dovette fuggire alla chetichella per non incappare nella furia del nipote della regina, Carlo d’Asburgo. Il destino volle che giunse in Sicilia, dove la ricetta delle braciole ebbe talmente successo che i messinesi la personalizzarono con il condimento e la resero un piatto unico e tipico della zona.
Che vino abbiniamo alle braciole alla messinese?
Gli involtini alla messinese sono un piatto tipico della Sicilia, ricco di sapori intensi e speziati. Per bilanciare questi sapori forti e accentuare il piacere del palato, vi consigliamo di abbinare questo piatto con un vino rosso siciliano robusto e intenso. Tra i vini siciliani, uno dei più indicati per accompagnare gli involtini alla messinese è sicuramente il Nero d’Avola, un vitigno autoctono dell’isola che produce vini corposi e dal carattere deciso: vi proponiamo, quindi, il nostro vino rosso Drus, Nero d’Avola in purezza.
Il Drus è un vino rosso siciliano che nasce dal Nero d’Avola, vitigno autoctono del siracusano.
È corposo, morbido e persistente, con un finale piacevolmente tannico, perfetto da abbinare a un piatto semplice come gli involtini alla messinese e creare un equilibrio armonico tra i sapori decisi del piatto e del vino.
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